BUL Banda Ultra Larga

Il punto sulla Fibra Ottica e le nuove reti in Italia

E’ passato un anno da quando ho scritto un mio primo articolo sulla situazione digitale in Italia, da allora sono cambiate tantissime cose nel campo della tecnologia e soprattutto in quello delle reti di telecomunicazioni, di fatti il focus di quell’articolo era proprio quello, le reti per la banda ultra larga (o VDSL).

Per questo voglio fare un bel recap e darvi nuove informazioni sullo stato della rete internet nel nostro paese, forse sarò un pò troppo tecnico e se siete a corto di riferimenti di questo tipo troverete molto utile il glossario che vi ho preparato.

La copertura della banda ultra larga o BUL in Italia negli ultimi anni sta crescendo giorno dopo giorno a ritmi sostenuti, certo, i problemi ci sono specialmente con la burocrazia, ma si procede abbastanza spediti, in tutte le regioni ormai.

La rete telefonica e telematica che oggi ci permette l’accesso a Internet risulta vecchia, poco aggiornata e non in linea con i principali paesi del mondo e spesso non permette l’accesso a contenuti di ultima generazione, video in HD alta definizione, streaming, impedisce la o ostacola la comunicazione tra le istituzioni e i cittadini privati, oppure gli scambi culturali e digitali con il resto del mondo, tutta una serie di opportunità che devono essere fruite anche dai cittadini italiani, ed è quindi necessario fare qualcosa.

Il Governo Italiano presieduto nel 2015 da Matteo Renzi ha deciso di avviare il progetto dell’Agenda Digitale e della Banda Ultra Larga per l’Italia. Come dettato dall’Agenda Digitale Europea (partita la prima volta nel 2010) lo Stato ha avviato tutte le procedure e le misure necessarie affinchè si procedesse con una prima fase di consultazione con gli enti pubblici (2015), poi con una fase di progettazione dei vari piani (2015-2016) e infine con i lavori veri e propri per la realizzazione della nuova rete di telecomunicazioni in fibra ottica (2016-2020), vedremo nel dettagli tutte queste fasi.

Gli obbiettivi e gli investimenti statali verso il 2020

L’obbiettivo è quello di arrivare al 2020 garantendo a tutta la popolazione Europea, nel nostro caso Italiana, di arrivare ad avere una connessione ad Internet nella propria abitazione con una velocità di navigazione pari ad almeno 30 Megabit per secondo, mentre per l’85% di essa una connessione di 100 Megabit.

Banda Ultra Larga Italia

Per consentire questa diffusione della banda ultra larga inizialmente lo Stato aveva pensato ad un investimento di 12 MLD complessivi, per un mix tra interventi statali e privati, attualmente da parte pubblica si stanno investendo 5 miliardi di euro (3,5 miliardi dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, 1,8 miliardi da programmi regionali e 230 milioni dal Programma Operativo Nazionale Imprese e Competitività). Bisogna ricordare che secondo la Commissione Europea sarebbero necessari almeno 270 miliardi di euro per coprire tutti gli obbiettivi a livello comunitario.

Il progetto sin dalle sue fasi iniziali prevedeva l’intervento di tanti soggetti e attori, in primis lo Stato, non direttamente ovviamente, attraverso una sua società che avrete già sentito nominare, Infratel.

Tutto il territorio nazionale necessità di interventi strutturali urgenti che non sono mai stati fatti negli anni passati, e i governi che si sono succeduti hanno lasciato correre. I privati non sono mai stati fermi da questo punto di vista ma non hanno mai garantito tutti e sono relativamente molto indietro, da questo punto di vista per esempio la privatizzazione di Telecom Italia, mal gestita nei primi anni 2000, non ha sicuramente giovato.

Per cui quando entrano in gioco i diritti ed un bene primario come quello di Internet (già riconosciuto tale in moltissimi stati) che devono essere suddivisi equamente e senza distinzioni tra tutta la popolazione deve entrare per forza in gioco la politica e lo Stato a tutelare gli interessi, per questo è nata Infratel, società in house del Ministero dell’Economia e dello Sviluppo Economico, creata proprio con il compito di garantire e sviluppare le telecomunicazioni di ultime generazione nel paese e che questo scopo venga raggiunto in tutto il territorio nazionale equamente.

La stessa società negli anni passati ha garantito alla quasi totalità del territorio italiano (96,9 %) l’accesso alla Banda Larga (2-20 Megabit al secondo), la classica ADSL portando insieme agli operatori privati la fibra ottica nelle centrali telefoniche.

Una piccola curiosità, un piano simile, con il nome di “Progetto Socrate” sarebbe già dovuto partire alla fine degli anni 90 quando Telecom era ancora statale ma dopo una breve sperimentazione e dopo l’avvento dell’ADSL su scala globale si ritenne che il rame era ancora la migliore via per la rete nazionale, economico e già presente sul territorio, la fibra venne accantonata, erroneamente.

Infratel come “operatore” pubblico

Come già detto in precedenza lo Stato nel progetto ha considerato un mix di operatori privati e pubblici, ma opera anche direttamente attraverso Infratel, chi è e quali azioni amministrative, tecniche e infrastrutturali mette in campo?

Infratel dal lato amministrativo gestisce i fondi che abbiamo citato prima, vengono destinati dal Ministero a questo tipo di lavori, con il piano attualmente in atto per la Banda Ultra Larga però la società ha assunto un ruolo più importante e di primaria importanza, supervisionando i lavori stessi, collaborando con propri funzionari (anche tecnici) insieme agli enti e le istituzioni locali per il raggiungimento degli obbiettivi.

La Rete in Italia ed in EuropaSu questi obbiettivi Infratel ci da alcuni dati sulle coperture della Banda Larga e della Banda Ultra Larga con un confronto tra Italia ed Europa.

Possiamo analizzare anche questi dati nel sito ufficiale Italiano del Governo dedicato al progetto della Banda Ultra Larga o Reti NGA (Next Generation Access) , possiamo vedere i risultati di copertura stilati secondo le consultazioni per gli anni prossimi e per ogni singolo comune, possiamo trovare anche tutte le informazioni sul piano strategico.

Dal lato tecnico la società pubblica ha stabilito tre diversi criteri da utilizzare per le infrastrutture e secondo questi ultimi verranno utilizzati diversi approcci per la copertura in base alle aree coinvolte:

  • Reti cablate in fibra ottica (FTTx)
  • Reti cablate dedicate
  • Reti Wireless per le zone scarsamente popolate

Secondo le linee guida della Commissione Europea e durante la fase di consultazione con gli enti pubblici e gli operatori privati, Infratel ha adottato metodi di suddisivione delle aree coinvolte nel progetto, sono nate così le aree bianche, grigie, nere e i cluster, questo inquadramento voluto dalla Commissione Europea in merito all’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato, può sembrare bizzarra ma è molto utile per inviduare le zone del territorio Italiano che:

  • Nelle aree grigie e nere: sono le zone in cui gli operatori privati e provider di rete hanno pianificato interventi (entro i prossimi 3 anni) o sono già intervenuti colmando le lacune, per esempio facendo un accordo singolo con il comune per coprire una determinata città in fibra ottica, spesso popolosa.
  • Nelle aree bianche: sono le cd. zone “a fallimento di mercato” in cui nessun operatore e provider di rete privato ha intenzione di investire i propri soldi, ed è quindi la più svantaggiata, la definizione testuale fornita dalla Commissione europea infatti è questa: aree attualmente sprovviste di reti di questo tipo (NGA ndr.) e nelle quali è improbabile che, nei prossimi tre anni, investitori privati provvederanno a svilupparle”.

Oltre a questa suddivisione operata anche al livello Europeo Infratel con il Piano Nazionale per la Banda Ultra Larga del 2015 ha adottato anche la suddivisione per cluster, A, B, C e D.

  • Cluster A: Aree nere
  • Cluster B: Aree grigie
  • Cluster C: Aree bianche, in cui è prevedibile o previsto un investimento dei privati solo a fronte della concessione di contributi
  • Cluster D: aree bianche, nelle quali non vi sono le condizioni per investimenti privati neanche a fronte della concessione di incentivi

Dopo le consultazioni del 2015 Infratel ha pubblicato l’elenco dei comuni suddivisi per le categorie che ho appena elencato. (File Excel)

Ritornando un pò indietro ai numeri comunque è chiaro che siamo abbastanza lontani dalle percentuali europee e c’è ancora parecchio da fare per arrivare al “massimo”. Per raggiungere gli obbiettivi è necessaria ovviamente una procedura pubblica e sono stati avviati dei bandi a cui società private possono partecipare per la costruzione effettiva delle infrastrutture ottiche.

Di fatti l’azione dello Stato attraverso Infratel è stata resa necessaria anche per evitare procedure di infrazione dell’Unione Europea in materia di aiuti di stato, di fatti la commissione non fornisce solo i metodi ma stabilisce anche che i singoli stati non possono finanziare direttamente una società privata affinchè questa svolta un servizio, è necessario che sia lo stato stesso a intervenire direttamente o al massimo incentivare lo sviluppo delle infrastrutture.

Il primo bando avviato a Luglio 2016 da Infratel riguarda 7 Regioni Italiane:

Abruzzo –  Emilia Romagna – Lombardia – Molise – Toscana – Veneto.

Questo bando da 1,4 miliardi per la realizzazione della rete in fibra ottica è stato vinto da una società che attualmente sentiamo nominare abbastanza spesso in questo settore, OpenFiber, di questa società, creata da Enel che è a sua volta di partecipazione statale parlerò dopo.

Il bando è già stato vinto ma purtroppo questi lavori stentano a partire, se tutto va bene dovrebbero iniziare già questa estate, il problema è che gli altri operatori che non hanno partecipato alle “selezioni” o che hanno partecipato alle selezioni ma sono stati esclusi vedendo minacciati i loro interessi hanno presentato molti ricorsi, tra le società in primis ci sono Fastweb e Telecom Italia, contestando incongruenze e favoristismi a favore di OF, 2 di questi sono già stati respinti dal TAR del Lazio ma ne rimangono altri prima di poter avviare realmente i lavori. Bando che comunque ricordo aveva già ricevuto il via libera dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e dalla Commissione Europea.

Il secondo bando indetto da Infratel l’8 Agosto 2016 è attualmente in fase di definizione e comprende 10 Regioni e la Provincia Autonoma di Trento

Piemonte – Valle D’Aosta – Liguria – Friuli Venezia Giulia – Umbria – Marche – Lazio – Campania – Basilicata – Sicilia.

Per questo si hanno ancora poche notizie e si è in attesa di sapere la società che vincerà questo turno, si spera presto, se tutto va bene anche per questo bando i lavori dovrebbero iniziare questa estate.

E la Sardegna, la Puglia, Calabria e Trentino Alto-Adige?

Cantiere per la posa della Fibra Ottica
Cantiere per la posa della Fibra Ottica

Queste 4 Regioni per ora rimangono “escluse” da questi bandi, molto probabilmente verranno inserite successivamente alle consultazioni che Infratel ha fatto nuovamente partire nel mese di Marzo 2017 per aggiornare costantemente i dati. Questa esclusione non è voluta da Infratel stessa ma è anche data dal fatto che le amministrazioni regionali hanno voluto intraprendere un piano autonomo di investimenti sulle reti NGA, le stesse comunque collaborano ugualmente con la società del ministero dell’economia. Questi piani regionali sono ugualmente validi ma se li confrontiamo con i bandi e gli obbiettivi che si è posta una società come Open Fiber per le altre Regioni le cose cambiano parecchio. Rimane ancora una ipotesi da confermare ma in questo modo dal lato tecnico si potrebbe arrivare ad avere disparità di trattamento tra diverse aree del territorio italiano, spieghero perchè successivamente.

Attualmente, a Maggio 2017, Infratel con istituzioni locali e regionali è impegnata con lavori e pianificazioni in 8 Regioni, la stessa ci fornisce l’elenco completo con tutti comuni e tutte le infrastrutture pianificate o già costruite.

Potete trovare tutto in questo file, sono inclusi anche i comuni dei piani autonomi regionali.

Bisogna ricordare inoltre che questa nuova rete in fibra ottica indipendentemente da chi sarà costruita rimarrà di proprietà statale o comunque delle istituzioni pubbliche per almeno 20 anni, garantendo la concorrenza tra tutti.

Open Fiber e il lato tecnico della copertura in fibra ottica

Dopo Infratel, l’altro attore chiave nella rivoluzione nelle telecomunicazioni italiane di questi anni è senza ombra di dubbio Open Fiber, come già detto vincitore del primo bando Infratel, nel suo Curriculum dopo la creazione da parte di Enel e la fusione con un’altra azienda di telecomunicazioni MetroWeb, ha già un suo piano che possiamo definire “interno”, definito in accordo con il governo italiano il 3 Marzo 2015 per la copertura di banda ultra larga in tecnologia di ultima generazione FTTH a 9,5 milioni di case, cioè 270 comuni in grandi aree urbane, nelle aree grigie e nere.

Il bando vinto va quindi ad aggiungersi a questi lavori consentendo di portare la fibra ottica direttamente con la tecnologia FTTH (Fiber to the Home), quindi portare il cavo in fibra ottica non più solo agli armadi ripartilinea telefonici (ARL) come nella FTTC (Fiber to the Cabinet) e lasciare l’ultimo tratto nel classico rame, ma letteralmente dentro le case degli utenti, garantendo velocità molto elevate o comunque al di sopra dei 100 Megabit previsti dai piani nazionali. OF comunque non ha in programma di utilizzare la tecnologia FTTC, solo FTTH o Wireless.

In questa semplice infografica Open Fiber ci mostra le varie tecnologie che possono essere utilizzate per cablare le nostre città e i nostri quartieri, in realtà qua mancano anche FTTN e FTTB, che rispettivamente stanno per Fiber to The Node e Fiber To The Building, la prima molto simile alla FTTC con il Node che può indicare un armadio ripartilnea ma anche altri apparati di rete che semplificando “smistano” il segnale ma è intesa per reti di vastità più ampia di una città, e la seconda molto simile alla FTTH, con la differenza che prendendo in esame un condominio ad esempio la fibra arriverà solamente nell’edificio, ma non nei singoli appartamenti come avviene per quella Home.

Queste questioni tecniche sono molto importanti, se dal lato pubblico le tecnologie utilizzate e la scelta delle infrastrutture di rete sono un aspetto secondario, per una società come Open Fiber e tutte le altre private coinvolte sono scelte essenziali, ma forse soprattutto per gli utilizzatori finali, cioè noi stessi anche perchè i diversi approcci utilizzati determineranno a che velocità potremmo arrivare.

Nel caso mostrato sopra OF ci fa capire chiaramente che con la sua FTTH avremo una fibra ti ultima generazione, capace di arrivare a velocità impressionanti, 1 GBps in Download e Upload, tornando per un istante agli obbiettivi europei, con questa tecnologia si possono superare di gran lunga i 100 Megabit per secondo, le possibilità di miglioramento in futuro sono pressochè infinite, una volta che la fibra arriva a casa il passo è breve!

OF non punta ad utilizzare solo linee fisse e fisiche ma ha previsto di utilizzare anche connessioni wireless con FWA (Fixed Wireless Access) tecnologia a frequenza 28 GHz per raggiungere le aree più disabitate e di campagna.

Lo schema delle Infrastrutture previste da Open Fiber – da Il Sole 24 Ore

Come già detto la società di Enel non è solo impegnata con un bando pubblico ma porta avanti un suo progetto  mostrato dalla stessa mappa nel sito ufficiale www.openfiber.it a Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Venezia, Bologna, Milano, Torino i lavori sono già partiti ed in alcuni casi la commercializzazione della fibra ottica posata casa per casa è già stata attivata ed è pronta all’uso.

Open Fiber però ha bisogno di qualcuno che attivi il segnale nella rua rete, perchè non fornisce un servizio come quelli dei provider, fornisce solo la copertura e i lavori fisici in Wholesale (da grossista). Per commercializzare rapidamente la rete infatti ha stipulato un accordo con operatori e provider tra i quali Fastweb, Vodafone, Wind e Tiscali.

Il piano triennale di TIM – Telecom Italia entra in gioco

Abbiamo parlato abbondantemente degli obbiettivi pubblici e le risorse messe in campo dal settore pubblico, ma i provider di rete, operatori privati? Quelli che ci forniscono tutti i servizi di telefonia fissa e mobile? Che fine hanno fatto?

Visto il costante e crescente interesse verso questo settore e la fibra ottica da parte di tutti, aziende e cittadini specialmente e il relativo valore economico che questo comporta hanno smosso un pò le acque e anche i provider hanno deciso di spingere sempre di più per poter migliorare le proprie infrastrutture e per fornire ai propri clienti una buona connessione con tutto il mondo, ma come già detto purtroppo non è stato sufficiente per le esigenze di tutti, le aziende d’altronde mettono al primo posto il loro profitto.

Alla fine però non sono rimasti poi così fermi, TIM due mesi fa ha presentato e approvato la sua consueta relazione finanziaria, da questa relazione è emerso chiaramente che la società di telefonia ha recuperato tutte le perdite degli anni passati ed è riuscita ad avere un risultato utile netto di 1,8 miliardi di euro, con un ricavo dell’esercizio nel 2016 di ben 19 MLD totali, a questo puntoil CDA e gli investitori hanno deciso di spingere con gli investimenti.

Questi investimenti si traducono nel Piano Industriale e Strategico TIM per il triennio 2017-2019 e nella decisione di creare addirittura una nuova società ad hoc per lo sviluppo e la copertura della Banda Ultra Larga nelle aree bianche a fallimento di mercato, anticipando i tempi di qualche anno secondo le loro previsioni iniziali.TIM Fibra Ottica

Telecom ha già annunciato che non parteciperà al secondo bando di gara Infratel, l’intenzione di correre da sola è chiara, il Piano Strategico presentato prevede entro la fine del primo semestre 2018 una copertura del 95% della popolazione con connessioni VDSL (Very High-speed Digital Subscriber Line) o NGA di ultima generazione e nel 2019 una copertura del 99% con l’aiuto delle tecnologie e delle reti wireless.

Questo piano interesserà oltre 6.000 comuni e 7 milioni di abitazioni, purtroppo da parte sua TIM non ci ha ancora fatto sapere se continuerà nella strada della FTTC fino a 200 Megabit per secondo, oppure virerà massiciamentesulla FTTH come Open Fiber, la multinazionale però ha specificato chiaramente che agirà nel rispetto della concorrenza, offrendo agli altri operatori di mettere a disposizione senza alcun tipo di problema la propria rete, fornendo un servizio Wholesale, proprio come succede oggi per l’ADSL nella maggior parte del territorio, una apertura decisamente importante.

TIM però non ha iniziato il suo percorso l’anno scorso, ma negli anni passati ha comunque contribuito nel bene o nel male alla copertura e all’aggiornamento della rete telefonica nazionale, grazie ai registri e alle pianificazioni che la società mette a disposizione per gli altri operatori di rete possiamo sapere come, quando e perchè verrà pianificato quel determinato comune o quella determinata infrastruttura.

Data la sua grandezza come società e il suo vantaggio di avere la proprietà esclusiva della maggioranza della rete telefonica nazionale e soprattutto delle centrali telefoniche è quella che riesce a pianificare molti comuni in tutta Italia con la VDSL, spesso tramite accordi diretti con le comunità interessate, tutti per ora con FTTC classica, fibra ottica fino agli armadi e poi tratta in rame già esistente fino a casa dell’utente.

TIM ci mostra le sue architetture di Rete

Nel sito Telecom Italia Wholesale, dedicato proprio alla rivendita delle infrastrutture “all’ingrosso”, possiamo consultare tutti questi elenchi in formato Excel per tenerci aggiornati, ogni registro viene aggiornato settimanalmente, per chi come me è appassionato e soprattutto ansioso di vedere il proprio comune pianificato è un’appuntamento fisso!

In merito alla società che TIM dovrebbe creare, il presidente di OF ha dichiarato il mese scorso che una fusione di Open Fiber con la newco Telecom potrebbe essere una buona soluzione per portare la fibra in tutta Italia. Di fatti questa corsa verso la fibra ora sta diventanto a due e l’ipotesi che un giorno potrebbero unirsi non è così remota a quanto sembra.

Questa competizione accesa che si è creata tra i due competitor di mercato è riuscita insomma ad accellerare i lavori, il che è un bene per noi utenti finali che attendiamo da anni di poter letteralmente mettere le mani su una connessione veloce. Non è un caso infatti se TIM nella sua agenda ha al primo posto la necessità di espandere ulteriormente la propria rete in fibra ottica, quello che teme maggiormente è che OF o altre società che arriveranno nei prossimi bandi pubblici possano ostacolarla e “rubargli clienti” dango le reti in concessione ad altri operatori come già accade oggi nelle città OF già cablate.

E gli altri operatori? Stanno a guardare?

A parte Telecom per ora gli altri in sostanza si limitano ad appoggiarsi molto alla rete TIM (come succede per l’ADSL) o più recentemente a quella di OF da parte di Vodafone, 3 Wind, Fastweb, Tiscali, ecc. per accordi stipulati in precedenza, oppure realizzano comunque le infrastrutture ma in questi casi si tratta di reti limitate o comunque maggiormente nelle grandi città, d’altronde si tratta di operatori più piccoli o che comunque hanno un budget limitato e investono anche in altre tecnologie e servizi, specialmente Wireless.

Le maggiormente attive sulle nuove reti comunque sembrano essere Vodafone e Fastweb che comunque si difendono con un buon numero di infrastrutture proprietarie sul territorio.

 Ma come sapere se nel nostro comune è disponibile la fibra ottica, come possiamo attivarla? E stato pianificato dai piani pubblici o da qualche operatore?

Dopo aver esaminato tutte le operazioni strategiche dello Stato, degli operatori pubblici e dei provider di rete privati arriviamo ad esaminare quello che interessa maggiormente gli utenti, gli utilizzatori finali di queste reti di nuova generazione. Come già detto in questi anni c’è stato un crescente interesse da parte di tutti su questo settore, anche da persone che sono al di fuori di questo mondo ma che comunque hanno la necessità di usufruire di nuove possibilità che le reti possono dare, infatti molti si chiederanno:

E possibile sapere se il mio comune verrà coperto? E’ già stato coperto in fibra ottica?

Premettendo che tutti i comuni verranno coperti bisogna farsi una domanda diversa, quando, dove e da chi?

Infratel Italia

Ho già accenato come Infratel e lo Stato si stanno muovendo per portare avanti la copertura dell’Italia, per tenersi aggiornati sul suo operato possiamo recarci nel sito ufficiale www.infratelitalia.it

Sul sito si possono trovare tutti i progetti e tutti i piani, molti dati sulle coperture attuali, notizie e novità. Sul sito www.bandaultralarga.italia.it correlato oltre a dati e informazioni si possono trovare le previsioni di copertura al 2018 e al 2020, sulla base dei dati delle consultazioni e sulla basa dell’andamento dei bandi Infratel.

Tornando sul sito della società invece c’è una pagina dedicata alle infrastrutture che sono disponibili o saranno disponibili per essere date in concessione ai provider di rete. Nell’area Download sono disponibili un pò di file e alcuni link utili.

Mappa delle Infrastrutture realizzate o in pianificazione da Infratel – Questa è una mappa a cui è possibile accedere in modo anonimo per controllare tutte le infrastrutture realizzate o in pianificazione da parte di Infratel, su questa (in parte) sono disponibili anche le nuove pianificazioni, ma in larga parte si trovano anche le realizzazioni degli anni passati, come per l’ADSL.

Consiglio di scegliere la propria Regione di riferimento e scaricare in alto a destra il file in .kmz da aprire con Google Earth, perchè sulla mappa visualizzata da browser c’è qualche incongruenza con le tratte.

Ma possiamo anche andare più nel dettaglio di così, nella stessa area di download come accennato già nel paragrafo Infratel abbiamo a disposizione:

Elenco dei Comuni e degli Armadi Ripartilinea (FTTC) pianificati o attivati da Infratel

In questo file possiamo andare a cercare direttamente comune per comune, armadio telefonico o area la pianificazione delle infrastrutture in Fibra Ottica per Infratel, questo è dedicato maggiormente per gli operatori che potrebbero essere interessati ad avere in affito la rete.

Per ora Infratel e le società di costruzione coinvolte stanno rispettando tutte le date e gli impegni fortunatamente.

Open Fiber

La copertura di Open Fiber per ora si concentra solamente sui suoi progetti “interni”, i lavori che verranno effettuati con i fondi pubblici per il bando Infratel vinto si andranno ad aggiungere probabilmente nei file della società del Ministero.

Per ora OF è ferma a 13 città tra quelle da completare e quelle già attivate (in parte) con la fibra ottica casa per casa, ma se volete comunque guardare da vicino la copertura e rimanere aggiornati basta recarsi sul sito ufficiale, nella stessa pagina principale è presente la mappa dell’Italia, se si clicca nella città si può trovare anche nel dettaglio la copertura e le aree della città stessa, con la possibilità di controllare l’indirizzo esatto della propria abitazione.

TIM e gli altri operatori

Abbiamo già visto un pò nel dettaglio gli elenchi dei comuni che TIM ci fornisce nel suo sito, ma a disposizione abbiamo moltissimi altri strumenti per verificare la copertura del nostro comune o città.

  • A parte i file nel sito Wholesale Telecom ci mette a disposizione (in realtà per operatori e call center) un portale “Telecom Lido” in cui si può controllare la vendibilità delle tecnologie e i servizi forniti, semplicemente inserendo il proprio numero, sia per ADSL che per le nuove reti.
  • Un tool web molto utile per verificare la copertura della rete in fibra ottica di TIM si chiama FibraClick, in questo mini sito inserendo nel campo di ricerca del comune vengono mostrate le centrali, se sono attive o sono pianificate e nel dettaglio anche tutti gli armadi ARL cittadini in FTTC.
  • Una società Planetel che fornisce servizi di rete personalizzati invece mette a disposizione un tool per verificare la copertura, uno dei migliori secondo me perchè consente di verificare precisamente per il proprio indirizzi con anche informazioni tecniche a riguardo, distanza dalla centrale o dall’armadio, disponibilità, pianificazioni e date di attivazione dei servizi TIM, anche questo tool si serve dei file Wholesale.

Ovviamente resta valida la pagina di Verifica di Copertura nel sito ufficiale TIM, inserendo il proprio indirizzo.

Attualmente con TIM commercialmente parlando è possibile attivare le seguenti connessioni, rispettivamente con velocità Download/Upload.

In FTTC: 30/3 – 50/10 – 100/20 Mbit

In FTTH: 300/20 – 1000/200 Mbit (In fase sperimentale in poche città italiane, le più grandi)

Vodafone

Per Vodafone, leader nel settore Mobile abbiamo a disposizione due vie per verificare la loro copertura nelle città italiane, una è quella del sito ufficiale, una pagina in cui possiamo controllare il nostro comune, correlata da un elenco chilometrico.

Esiste anche un tool che rimane un pò nascosto e dedicato agli operatori di rete per lo più, GEA Vodafone, inserendo l’indirizzo e/o il numero di telefono se presente possiamo controllare i servizi e le tecnologie che ci può fornire l’operatore britannico.

Abbonamenti e velocità disponibili con Vodafone:

In FTTC: 50/10 – 100/20 Mbit

In FTTH: 1000/200 Mbit

Fastweb

Fastweb dopo TIM e Vodafone è il terzo operatore per quanto riguarda la fibra ottica, per verificare la copertura ADSL/VDSL possiamo recarci qui sul sito ufficiale.

Abbonamenti e velocità disponibili con Fastweb:

In FTTC/FTTS: 30/10 – 100/20 – 200/20 Mbit

In FTTH/GPON: 100/50 – 1000/200 Mbit

Tiscali

Altro importante player, la società amministrativamente non si trova in buono stato ma può contare un buon numero di clienti ed ultimamente ha portato a casa un pò di accordi, specialmente quello con Open Fiber per poter commercializzare la fibra ottica. Per fare una verifica con la compagnia telefonica sarda possiamo scegliere il tipo di abbonamento che desideriamo e sperare di essere coperti, inserendo il nostro indirizzo qui.

Abbonamenti e velocità disponibili con Tiscali:

In FTTC: 30/10 – 100/30 – 200/30 Mbit

In FTTH: 1 Gbit/300 Mbit

La compagnia telefonica ha anche stipulato un accordo con la compagnia cinese Huawei per portare una connessione a Banda Ultra Larga completamente Wireless nelle aree più difficili.

Infostrada

In gioco con la fibra ottica c’è anche Infostrada, il nome con cui viene commercializzata la telefonia fissa da parte di Wind, per verificare la copertura VDSL possiamo recarci qui sul sito ufficiale.

In FTTC: 100/20 – 200/30 Mbit

In FTTH: 1 Gbit/100 Mbit

Gli operatori sono tanti ed hanno tutti delle specificità e sono diversi tra loro ma ho voluto inserire solo i più grandi e quelli che hanno dedicato qualche sforzo alle nuove reti.

Considerazioni finali

Quello che sta avvenendo nel settore delle telecomunicazioni in Italia è proprio una rivoluzione digitale, non si era mai visto così tanto interesse nel settore, forse nemmeno all’avvento dell’ADSL che rimaneva cosa per pochi, e per nerd specialmente, ma ora le cose sono cambiate, sempre più servizi e contenuti vengono fruiti praticamente da tutti e c’è necessita, anzi, fame di connessione, ed è bastato per spingere tutti verso una corsa alla fibra che spero serva una volta per tutte a rimetterci in pari con gli altri paesi.

Questa rivoluzione sta portando ad uno sforzo economico e amministrativo di non poco conto, gli investimenti sono imponenti, anche in termini di risorse umane, e se il settore si espande può solo essere una cosa buona, specialmente nel mondo del lavoro.

Ora non ci resta che aspettare che tutti gli attori in gioco facciano il loro lavoro, sperando che tutti siano rispettati equamente e non lasciati indietro.

Spero di essere stato abbastanza chiaro e preciso, se volete dei chiarimenti o desiderate avere più informazioni non esitate a lasciare un commento qui sotto, fatemi sapere cosa ne pensate, seguiranno aggiornamenti sulla situazione della fibra ottica in Sardegna!

Scritto da: 

Fabio, classe 1993, Nerd fino al midollo, cresciuto tra videogame, computer, e apparecchi elettronici, sempre alla ricerca di novità in campo digitale. Diplomato come Perito Informatico e Programmatore, lavoro nel campo ICT e ho una certa esperienza nel mondo della tecnologia, dell’informatica e delle telecomunicazioni.

2 commenti su “Il punto sulla Fibra Ottica e le nuove reti in Italia”

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