Sardware – La digitalizzazione della lingua sarda e delle App che parlano il sardo

Tecnologias pro sa limba sarda” oppure anche “Sa presèntzia de su sardu in sa tecnologia” Questo è il motto con cui i ragazzi di Sardware, quattro giovani volontari, programmatori e informatici che dedicano il loro tempo, la loro passione e le loro competenze per portare ad un nuovo livello la lingua sarda, quello della tecnologia e dell’informatica, una digitalizzazione vera e propria della lingua sarda, oggi vogliamo parlarvi di questa bella realtà della nostra isola.

Questi ragazzi riuniti in una “assòtziu de ativistas chi traballat pro sa presèntzia de su sardu in sa tecnologia” infatti portano il sardo dove ancora non c’è, nella tecnologia appunto e nel mondo digitale, prendono alcune delle app e dei software più utilizzati al mondo, ne studiano il codice e lo traducono letteralmente nella nostra lingua madre.

Non solo valorizzano la lingua sarda potendola preservare e dandole nuovo impulso e quindi consente di mettere come è giusto, il sardo alla pari con il resto delle lingue del mondo, ma allo stesso tempo valorizzano anche la tecnologia, il mondo digitale e lo fanno avvicinare ai cittadini sardi, magari specialmente chi più anziano o a chi vive nelle zone più interne dell’isola e parla molto più il sardo che l’italiano o altre lingue.

«Sardware nasce nel 2016 dall’iniziativa di tre persone che desideravano tradurre Telegram in lingua sarda. Successivamente altre persone si sono unite al progetto, permettendo di raggiungere obiettivi più ambiziosi come la traduzione di Ubuntu Touch, un sistema operativo completo, e di Mozilla Firefox, uno dei browser più conosciuti al mondo». Da una intervista ad Alessio Pani di Sardware di “Italia che cambia

Il progetto di Sardware è in continua evoluzione e il team di ragazzi ha lavorato e sta lavorando su tanti software e app tra cui i già citati Telegram (app per messagistica in cui è presente anche un loro canale) e Mozilla Firefox (browser web), gli altri su cui hanno lavorato sono:

  • Apertium – Tradutore automàticu (Traduttore automatico)
  • DuckDuckGo – Chircadore de internet (Motore di ricerca)
  • Flas – Ràdiu pro Ubuntu Touch (Radio per Ubuntu – Linux)
  • Jitsi Meet – Vìdeu-cunferèntzias (Software per videoconferenze)
  • Mastodon – Rete sotziale (Rete sociale)
  • OmegaT – Programma pro sa tradutzione (Software per traduzioni)
  • Podbird – Podcast pro Ubuntu Touch
  • Ubuntu Touch – Sistema operativu pro mòbiles (Sistema operativo mobile basato su Linux)
  • Curretore ortogràficu pro Firefox – Cumplementu Firefox (Correttore ortografico di Firefox)
  • uNav – Navigadore GPS pro Ubuntu Touch (Navigatore GPS per Ubuntu – Linux)

I software non sono sicuramente scelti a caso, la maggior parte di questa lista è composta da software sviluppati da realtà piccole, indipendenti e soluzioni “Open Source” in cui chiunque può operare per renderli migliori o aggiungere nuove funzionalità o nuove lingue come in questo caso.

Uno degli aspetti interessanti del lavoro che portano avanti questi ragazzi è che loro arrivano da parti diverse della Sardegna, citiamo alcuni di loro: Flavia Floris, Alessio Pani, Lisandro Beccu di Silanus, Gianfranco Fronteddu di Oliena, Luca Meloni di Mamoiada e Adrià Martin di Barcellona, arrivando da diverse parti dell’isola e anche da fuori si approcciano alla lingua madre con il loro dialetto originario, questo aspetto lo riportano anche nella traduzione dei software.

«Nelle comunicazioni orali ciascuno utilizza la propria varietà locale della lingua, e questo non crea difficoltà; ci comprendiamo perfettamente tra di noi. Per la comunicazione scritta invece abbiamo scelto di adottare la LSC come standard, garantendo una base comune. A seconda del progetto, decliniamo poi lo standard in forme diverse: ad esempio, usiamo la variante logudorese per Telegram e quella campidanese per Mozilla Firefox». Da una intervista ad Alessio Pani di Sardware di “Italia che cambia

Un’altro aspetto interessante da considerare è che il sardo è paradossalmente una lingua che ci azzardiamo a definire “antica”, nel senso che anche noi sappiamo bene e ci confrontiamo tutti i giorni con il rapporto della Sardegna con la tecnologia e il mondo digitale, è anche un nostro chiodo fisso, promuovere questo mondo in Sardegna, quello che per Sardware è ancora più difficile è sicuramente riuscire a far dialogare la tecnologia e i suoi termini particolari con la lingua sarda e trovare neologismi e parole affini per poter procedere alla traduzione.

Banalmente parole come “Computer” o “Sito web” sono nate ovviamente molto dopo la lingua sarda, anche nell’Italiano o nelle altre lingue a volte si fa fatica a tradurre correttamente termini complessi legati a questo mondo.

Ad esempio, per tradurre il termine “sito internet” si considerano più opzioni: “sito web” o “giassu web”, a seconda del contesto. Allo stesso modo, il termine “computer” può essere reso sia come “elaboradore” che come “computera”. Da una intervista ad Alessio Pani di Sardware di “Italia che cambia

Da un lato quindi la difficoltà nel tradurre termini complessi e non di uso comune fino a poco tempo fa in Sardegna, dall’altro lato la difficoltà di coniugare questi due mondi e di rispettare le radici culturali storiche del sardo, uno degli obbiettivi di Sardware infatti è quello di creare un vero e proprio lessico digitale per i sardi e promuoverlo.

Noi non possiamo che applaudere a questo progetto indipendente e senza scopo di lucro che valorizza il sardo, la Sardegna e la accompagna verso la tecnologia, non vediamo l’ora di poter dialogare con i ragazzi di Sardware e chiederli maggiori informazioni sui loro progetti futuri e sul rapporto che hanno loro con la tecnologia e il mondo digitale.

Nel frattempo vi invitiamo a seguire il loro lavoro, a visitare il loro sito web ufficiale www.sardware.org e a seguirli sui Social, e ovviamente, correte a scaricare i software e le app sui vostri dispositivi anche in sardo!

Fonte: SardwareItalia (Sardegna) che cambia

Scritto da: 

Fabio, classe 1993, Nerd fino al midollo, cresciuto tra videogame, computer, e apparecchi elettronici, sempre alla ricerca di novità in campo digitale. Diplomato come Perito Informatico e Programmatore, lavoro nel campo ICT e ho una certa esperienza nel mondo della tecnologia, dell’informatica e delle telecomunicazioni.

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