Esplorazione interplanetaria grazie al Radiotelescopio Sardo

Qui su Sardegna Digital ho già dedicato un ampio e dettagliato approfondimento sul Radiotelescopio più grande d’Europa installato nel Comune di San Basilio qua in Sardegna, nell’articolo avevo parlato anche del Sardinia Deep Space Antenna (SDSA) che era in progetto, in questa settimana quello che era ancora sulla carta è diventato realtà e il centro di ricerca può così far parte di un network di rilevanza internazionale per l’esplorazione interplanetaria, ma vediamo di che si tratta.

Il Sardinia Deep Space Antenna (letteralmente “Antenna Sarda per lo Spazio profondo”) è un sistema integrato di più apparecchiature e infrastrutture, la condivisione diretta con il Sardinia Ratio Telescope (SRT) comprende un equipaggiamento e un centro di controllo che è specifico per comunicare con i veicoli spaziali. Il tutto è nato grazie ad accordi tra ASI (Agenzia Spaziale Italiana), NASA e INAF che ne assicura l’utilizzo in una molteplicità di missioni interplanetarie in collaborazione con il JPL (Jet Propulsion Laboratory), lo stesso laboratorio che lavora alle missioni su Marte, compresa quella futura per l’uomo.

L’obbiettivo principale quindi è quello di offrire supporto alle missioni nello spazio, dialogando con i satelliti, in un sistema che coinvolge soltanto 5 infrastrutture del genere al mondo: quella di San Basilio è una delle più all’avanguardia.

Come già anticipato precedentemenete il suo debutto è stato legato anche alla fase finale della missione della sonda Cassini nel sistema di Saturno, il cui tuffo finale era stato seguito nei mesi scorsi in diretta mondiale proprio attraverso il Radiotelescopio di San Basilio.

Come si può ben immaginare la tecnologia in questo progetto e in queste iniziative è di primo piano, il Radiotelescopio già di per se è un concentrato di tecnologia senza pari, connessioni in fibra ottica, rilevazioni e sensori all’avanguardia, sistemi di monitoraggio approfonditi, insomma, una delle realtà più importanti a livello mondiale non solo per il settore dell’areospazio, uno strumento ad alto contenuto tecnologico usato da migliaia di scienziati ed esperti astrofisici in tutto il mondo per studiare mondi lontani. E non può che far piacere vedere crescere una realtà in una isola che per crescere deve sicuramente puntare tutto sul mondo digitale e del futuro.

“È una giornata molto importante per la Sardegna, crediamo molto nel settore dell’aerospazio, l’abbiamo sostenuto dal primo momento, abbiamo investito tanto e continuiamo a farlo, e la presenza qui di Asi, Nasa, Esa, Inaf, JPL , delle altre Agenzie spaziali, che credono in questa struttura e nelle sue potenzialità, dimostra che la strada è quella giusta. La Sardegna oggi entra in un network mondiale che, sono sicuro, porterà importanti ricadute economiche, occupazionali e di sviluppo in tutto il territorio”.

Dichiara l’Assessore della Programmazione e al Bilancio Raffaele Paci all’inaugurazione a San Basilio.

Il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston l’ha definito un club esclusivo, che ha spiegato come da oggi in poi il ruolo del Radiotelescopio non sarà più solo quello di osservare e ascoltare l’universo ma anche di interagire con i satelliti lanciati nello spazio per riportare dati anche in funzione di nuove missioni interplanetarie e lunari.

La Regione Sardegna nel RadioTelescopio di San Basilio e in tutti gli altri progetti dedicati all’Aerospazio ci crede tantissimo, ci sono tante imprese che lavorano in questo settore, anche in Sardegna, per sostenere le idee e far crescere le stesse imprese la Regione ha investito complessivamente oltre 30 Milioni di Euro.

“Bandi che hanno avuto un successo enorme, con domande di finanziamento che hanno superato di molto la dotazione disponibile tanto che abbiamo aggiunto altri soldi per garantire il finanziamento di tutti i progetti idonei…”

Sostiene l’Assessore Paci, un settore in forte crescita che ha bisogno di un sostegno per poter progredire velocemente e contribuire ad arrivare a risultati come questi dell’SDSA, la Regione non vuole sostenere solo un settore ma anche l’occupazione e le competenze che possono svilupparsi attorno all’areospazio.

“Continueremo a lavorare per sostenere l’aerospazio, insieme all’Universita e all’Inaf, perché la sinergia è fondamentale e ci ha permesso di arrivare all’importante risultato di oggi”.

Fonti: Regione SardegnaASIINAF

Scritto da: 

Fabio, classe 1993, Nerd fino al midollo, cresciuto tra videogame, computer, e apparecchi elettronici, sempre alla ricerca di novità in campo digitale. Diplomato come Perito Informatico e Programmatore, lavoro nel campo ICT e ho una certa esperienza nel mondo della tecnologia, dell’informatica e delle telecomunicazioni.

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