È quello che si chiedono i ricercatori dell’INAF, l’Istituto nazionale di Astrofisica.
“Aiutateci a decodificare il segnale alieno ricevuto da Srt, il Sardinia Radio Telescope.”
L’appello rivolto a tutti (purtroppo) rimane per ora solo un gioco, o meglio, un concorso ideato da Angelo Zinzi, ricercatore dello Space Science Data Center dell’ASI, Agenzia Spaziale Italiana. Quel che è certo è che il Sardinia Radio Telescope di San Basilio, potrebbe veramente un giorno catturare un segnale radio alieno.
Qua su Sardegna Digital abbiamo già parlato del Radiotelescopio della Sardegna, il più grande d’Italia e uno fra i più grandi e avanzati d’Europa, uno strumento altamente tecnologico e scientifico capace di grandi potenzialità nello studio delle onde radio prodotte naturalmente da corpi celesti di varia natura.
L’SRT è ovviamente anche una antenna in grado di ricevere i deboli segnali radio e trasmissioni, per questo infatti viene usata per il controllo delle sonde interplanetaria lanciate dalla NASA, dall’ESA o dall’ASI per studiare il Sistema Solare. I tecnici comunque stanno ad osservare e soprattutto ascoltare, qualcuno ha detto “Contact“? Queste osservazioni dette “osservazioni piggy-back” sono effettuate per rilevare eventuali indicazioni di segnali di origine “artificiale”, quindi non creati da esseri umani, ma segnali alieni.
Gli scienziati dell’INAF come quelli che lavorano al progetto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) si chiedono, siamo pronti per un tale evento? Forse è il caso di arrivare al grande incontro già allenati? In queste ore a tal proposito, viene inaugurato l’SSDC Search for Alien Messages Project: un progetto molto interessante grazie al quale potrete mettervi alla prova e interpretare un plausibile messaggio alieno captato dal nostro radiotelescopio. Ideato da Angelo Zinzi, ricercatore dello Space Science Data Center (SSDC) dell’Agenzia spaziale italiana e dell’Inaf di Roma, l’esperimento di fantasia come già detto è anche un concorso: in palio ci sono un kit di gadget ufficiali dell’ASI e di SRT
La nascita della ricerca per i segnali Extra-Terresti
Nel 1960 Frank Drake, astronomo della Cornell University e fondatore del programma SETI, inviava il primo segnale radio verso le stelle Tau Ceti ed Epsilon Eridani allo scopo di informare eventuali civiltà aliene della nostra esistenza. Da allora sono stati sviluppati numerosi progetti volti alla ricerca di un contatto con forme di vita extraterrestre, tra cui il famosissimo “messaggio di Arecibo“ inviato in direzione dell’ammasso globulare M13 nel 1974. Il messaggio di Arecibo era concepito per fornire a un extraterrestre tutte le informazioni fondamentali per conoscere la nostra civiltà, è composto in codice binario e consiste in una tabella da 23 per 73 elementi. Al suo interno si possono trovare i numeri da 1 a 10, i numeri atomici di alcuni elementi chimici, la rappresentazione grafica della doppia elica del Dna, di un essere umano, e del sistema solare. Insomma, tutto ciò che occorre a un abitante di un altro mondo per riuscire a identificarci e sapere come funziona la vita sul nostro pianeta.
Se volete partecipare al gioco/concorso indetto dall’INAF e dal ricercatore Zinzi, mettete alla prova il vostro ingegno e recatevi in questa pagina, cliccate su START SCAN per poter simulare la ricerca e poi poter visualizzare il “messaggio alieno” in formato testo e in codice binario. Al suo interno ci sono le istruzioni per capire da dove ci stanno contattando e che tipo di vita fanno i nostri vicini di casa.
L’esperimento fa parte delle attività presenti in queste ore presso la sede di Roma dell’Agenzia Spaziale Italiana, e per le prime venti persone che riusciranno a interpretare correttamente il messaggio ci sono in palio gadget ufficiali dell’ASI e di SRT.
L’INAF scherzosamente augura una *k^£_:3( çà””4! [ndt: Buona fortuna!].
Fonte: INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica (www.inaf.it)