La storia sarda entra nei Videogames

I videogiochi ormai sono una forma di intrattenimento ben diffusa, tra i giovani e non, una forma di svago che ci tiene compagnia sin dagli anni 80′ con i primi esperimenti e la nascita di vere e proprie pietre miliari, serie che resistono ancora oggi, pensiamo solo a Super Mario. Se prima le tematiche trattate erano poche ormai sono tantissime, praticamente tutte quelle che sono state toccate anche negli altri media per eccellenza, il cinema e la tv.

I generi dei videogiochi oggi spaziano dalla avventura, storie fantasy, azione, giochi di ruolo, narrazione, romanzi, simulazione e tantissimo altro tra cui il genere della strategia legata alla storia, quest’ultimo genere viene molto apprezzato tra i videogiocatori che utilizzano come piattaforma di riferimento il Personal Computer, piuttosto che il settore classico delle console.

Insieme alla strategia nei videogiochi viene spesso raccontata anche la storia, ispirata a fatti accaduti oppure che ricalcano in maniera molto fedele le tappe degli anni passati, dall’età antica (si pensi alla famosissima serie Microsoft Age of Empires) oppure ai videogiochi sulla seconda guerra mondiale (uno tra tutti Call of Duty). L’obbiettivo è quello di rivivere le epoche passate impersonando una civiltà, un personaggio famoso o per esempio un soldato.

Stronghold, videogioco di strategia ambientato nel medioevo

La Sardegna e le sue civiltà (o conquistatori) difficilmente vengono ricostruite digitalmente per poter entrare in un vero e proprio videogioco, a parte rare eccezzioni in giochi poco conosciuti. Non è questo il caso di “Ichnos: Bronze and Steel”, un videogame/simulatore didattico 100% Made in Sardinia, creato ed ambientato in Sardegna.

Ichnuseum che è anche la piattaforma dove prenderà vita il gioco, permetterà di rivivere, sfidando un avversario dalla parte opposta del tavolo, le battaglie che si sono svolte in Sardegna durante l’età del Bronzo e l’età del Ferro, la storia antica e il medioevo.

L’associazione Fabbricastorie, che è a capo del progetto, spiega la sua originale idea: “Abbiamo realizzato il primo scenario che riguarda la battaglia tra nuragici e fenici, più avanti verranno inserite le battaglie tra romani e cartaginesi fino ad arrivare alle battaglie con Aragona. Lo scopo neanche tanto mascherato è quello di insegnare al pubblico (soprattutto ai più giovani) che sulla Sardegna hanno puntato i propri interessi numerosi popoli diversi, invadendo, stanziandosi e mescolandosi in fasi successive, al punto da creare quel miscuglio che oggi rappresenta la popolazione della Sardegna”.

La nuova applicazione videoludica che gli esperti definiscono game based learning (in italiano apprendimento basato sul gioco) sarà utilizzabile in un tavolo completamente touch-screen da ben 50″ pollici che potrebbe essere utilizzato nei musei sardi. Un metodo tutto nuovo che potrebbe essere molto utile per far apprendere e spiegare meglio la storia passata e presentata ai più piccoli ma anche immergerli letteralmente nella storia ricreata digitalmente.

L’obbiettivo non è solo quello di insegnare la storia ma anche di incentivare la discussione e il confronto. La modalità di gioco è multigiocatore, per due giocatori, ognuno dei quali può controllare una torre e un lato del campo di battaglia con a disposizione un esercito, con caratteristiche di forza, velocità e resistenza in base alla fazione scelta.

I giocatori quindi prenderanno il comando delle armate che si fronteggiano sul campo di battaglia. Ogni esercito non ha solo le sue caratteristiche peculiari ma racconta infatti un pezzo della storia del popolo che rappresenta: dal tipo di truppe coinvolte nelle battaglie si può infatti evincere il livello tecnologico raggiunto dal popolo, la divisione in classi sociali, perfino l’organizzazione politica, tutte informazioni utili non solo per il gioco in se ma anche per la conoscenza.

La creazione di questo tipo di videogiochi didattici è sempre più crescente, diffusi in maniera massiccia in tutta Europa, specialmente nei paesi anglosassoni. Una postazione di questo tipo è adatta ad ospitare anche altri giochi dedicati alla storia e alla cultura delll’isola, al momento è ospitata alla Game Maker Academy, la prima scuola orientata allo sviluppo dei videogames in Sardegna.

Il progetto è finanziato dalla Fondazione di Sardegna e prodotto dalla società Net-Press (che a Cagliari, ha aperto la prima scuola di videogiochi Game Maker Academy).

Fonte: FabbricastorieNet-PressVideogames Scientific School – Game Maker Academy

Scritto da: 

Fabio, classe 1993, Nerd fino al midollo, cresciuto tra videogame, computer, e apparecchi elettronici, sempre alla ricerca di novità in campo digitale. Diplomato come Perito Informatico e Programmatore, lavoro nel campo ICT e ho una certa esperienza nel mondo della tecnologia, dell’informatica e delle telecomunicazioni.

2 commenti su “La storia sarda entra nei Videogames”

  1. Dunque ancora una volta la Sardegna, cioè moltissimi centri interni della Sardegna, subiranno il solito ritardo “storico” anche per 5G e Banda Ultra Larga? Molte grazie!!!

    1. Ciao Aldo 🙂

      Assolutamente no, se hai seguito le ultime notizie e gli ultimi aggiornamenti sulla Banda Ultra Larga la Sardegna ha recuperato tantissimo negli ultimi 2-3 anni e possiamo considerarci alla pari se non superiori anche ad altre Regioni d’Italia.

      Saluti!

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