Italia-Cina: La Sardegna protagonista grazie alla Tecnologia

L’internazionalizzazione nella vita di un paese come l’Italia è una fase molto importante dedicata ad aprire nuovi mercati, nuove opportunità e acquisire o dare nuove conoscenze agli altri paesi del mondo.

Uno tra i tanti grandi eventi che si sono tenuti quest’anno è la volta della “Settimana Italia-Cina” incentrata su accordi commerciali, nuove sperimentazioni su innovazione e alta tecnologia.

Una settimana in cui dai rappresentanti istituzionali e delle imprese cinesi sbarcano nel nostro paese per conoscere e farsi conoscere. Dopo le tappe di Roma e Napoli la settimana si è chiusa Venerdì scorso a Cagliari, perchè non Milano o Torino vi chiederete?

Il rapporto amichevole tra la Sardegna e la Cina non è nuovo, anni e anni di accordi e partnership, che negli ultimi anni vedono un notevole balzo in avanti molto positivo, specialmente quando ci si incontra nel settore tecnologico e digitale, di cui una superpotenza mondiale come la Cina è uno dei protagonisti indiscussi, negli ultimi decenni.

E la Sardegna? La Cina non è interessata alla nostra isola per caso, ma a detta dei rappresentanti asiatici l’isola è un polo di tutto rispetto per le tecnologie, in effetti basta guardare a cosa è stato fatto e come si è investito nel settore in Sardegna, dal Sardinia Radio Telescope al progetto Aria nella miniera di Seruci, dal Sargrav al Joint Innovation Center per la ricerca sulle Smart and Safe city con la multinazionale Huawei, cinese appunto, con un investimento complessivo di ben 20 Milioni di euro, e poi i passi importanti nei Centri di Ricerca, nelle Università e in tante aziende.

“Ospitare la giornata finale della settimana Italia Cina è per noi un grande onore, un riconoscimento prestigioso, perché siamo accreditati come un luogo dove si fa innovazione, tecnologia, ricerca”, dice il vicepresidente della Regione Raffaele Paci.

L’incontro del 7 Dicembre tra i delegati, aziende e imprese dei due paesi si si è tenuto nell’edificio dell’Ex Manifattura Tabacchi a Cagliari, hanno partecipato diversi esponenti istituzionali cinesi e decine di imprese interessate a investire in Sardegna, che da una recente ricerca è risultata essere la quarta regione italiana per appeal turistico all’estero. Un dato da capitalizzare, che può portare un grande contributo all’economia dell’isola.

Ma non c’è solo il mondo digitale nella Sardegna che viene osservata dalla Cina. I cinesi sono molto attratti anche da qualità della vita, ambiente, paesaggio, tradizioni, identità, storia e cultura, che come qua sull’isola anche in Cina sono settori che vengono valorizzati per tenere viva la tradizione e le usanze. Nel 2016 persino il Presidente Cinese XI Jinping ha voluto toccare con mano l’isola, e non era stato un caso visto l’unico scalo tecnico internazionale.

Una visita che ha avuto sicuramente una rilevanza internazionale e ha fatto conoscere ancora di pià la Sardegna agli occhi del mondo e alla Cina.

Il presidente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping con il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, nel sito archeologico di Nora, Pula.

“La Sardegna deve essere riconosciuta come un’isola ad alta tecnologia ma anche come luogo della qualità della vita, del buon cibo, della longevità, dell’ambiente sano, argomenti a cui ormai i cinesi sono estremamente attenti e sensibili”, commenta Raffaele Paci.

Un punto chiave di questo ultimo incontro, seppur può sembrare strano, è l’attivazione, entro un anno, di un volo di linea diretto Sardegna-Cina, messo in cantiere dalle rispettive istituzioni.

Alberto Scanu, Amministratore Delegato dell’Aeroporto di Cagliari plaude all’iniziativa, per il vantaggio sia in termini Turistici sia in termini Commerciali per invogliare le imprese a sfidare le imprese internazionali e affacciarsi sul mercato Cinese e dare vita ad uno scambio reciproco di investimenti.

Il CRS4 e Huawei

Tra i tanti accordi e parnership che legano l’isola al paese asiatico c’è sicuramente la multinazionale Huawei che ha voluto investire nel Centro di Ricerche di Pula, Cagliari e che insieme al CRS4 hanno dato vita al “Joint Innovation Center” grazie anche alla Regione Sardegna con un accordo di 3 anni fa.

Quel primo accordo era stato siglato dal Presidente Pigliaru Pigliaru ad Hannover nel 2015 e ha comportato un investimento di 20 milioni da parte del colosso cinese dell’informatica. Il primo frutto di questo investimento è arrivato proprio la settimana scorsa, un “SuperComputer o Supercervellone” denominato (Intelligence Operation Center).

Non si conoscono ancora tantissimi dettagli su questo SuperComputer, specialmente quelli tecnici e più succosi del prototipo che è stato cofinanziato dalla Regione con 3 milioni, sappiamo comunque che la sperimentazione sarà utilizzata a Cagliari come base per poi essere usato su scala regionale per far diventare la Sardegna una “Smart Region” italiana all’avanguardia.

Tra i punti di applicazione di questa macchina che fanno subito pensare al cinema di fantascienza o a serie TV come “Person of Interest”, ci sono il traffico gestito in tempo reale, i parcheggi e le esigenze delle persone con disabilità, la sicurezza in luoghi affollati, i raccoglitori di rifiuti intelligenti e tutte nuove prospettive per l’ambiente urbano e non.

La maggior parte di questi interventi sulla vita di tutti i giorni, e le prime sperimentazioni riguarderanno principalmente traffico e affollamento, sono già operative a Cagliari e passano attraverso 25 telecamere, 92 stazioni del traffico, 23 sensori di parcheggio.

Il presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis, ha annunciato che le collaborazioni con la Sardegna continueranno e saranno anzi intensificate, sul progetto e su tutti quelli che seguiranno sarà fatto un punto ogni 5 anni per programmare i 5 successivi.

Il Centro di Ricerche CRS4 di Pula.

“Il laboratorio sta facendo cose importantissime per l’intera Sardegna, abbiamo bisogno di creare professionalità intorno a questo concetto dell’essere intelligenti, che è fondamentale per migliorare la vita quotidiana”, ha commentato il Presidente Pigliaru.

Questo, ha aggiunto Paci, “è un sistema che non esiste in Europa, l’unico si trova qui a Cagliari. E nel Joint Innovation Center di Pula verranno da tutta Europa a imparare cosa stiamo facendo”. Raffaele Paci

Nella giornata dedicata alle Smart and Safe City era presenta anche il sindaco metropolitano di Cagliari, Massimo Zedda.

Fonti: Regione Sardegna – CRS4 – Huawei Italia

Scritto da: 

Fabio, classe 1993, Nerd fino al midollo, cresciuto tra videogame, computer, e apparecchi elettronici, sempre alla ricerca di novità in campo digitale. Diplomato come Perito Informatico e Programmatore, lavoro nel campo ICT e ho una certa esperienza nel mondo della tecnologia, dell’informatica e delle telecomunicazioni.

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