Coronavirus e Reti 5G, gli scienziati spiegano perchè non c’è nessun collegamento.

Sembra che l’epidemia di Coronavirus non sia l’unica che si diffonde rapidamente, tra conoscenti, amici, persone sul web e anche qui su Sardegna Digital ho notato un certo interesse all’argomento e mi sono sentito in dovere di creare un piccolo articolo di chiarimento, per fare la mia parte contro il mondo delle bufale e delle fake news che purtroppo ormai ci circonda, liberamente sulla nostra rete, e contrastato solamente da alcuni eroi, come i ragazzi italiani di Bufale.net, che lavorano senza sosta per smascherare e farci capire il mondo sommerso e disinformato di Internet.

Qui su Sardegna Digital c’è stato un certo interesse per un articolo scritto da me tempo fa sulla sperimentazione della tecnologia 5G anche qua in Sardegna, dove spiegavo comunque già allora, e purtroppo da ribadire nuovamente anche nei commenti, come non ci fossero evidenze sulla pericolosità della nuova rete wireless.

Ci sono persone che creano volutamente bufale e o fake news (false notizie) sulla base di nessun dato, nessuna fonte certa verificata o comunque scientifica.

Queste notizie che possono creare anche danni a cose o persone, si diffondono sulla rete internet molto velocemente purtroppo, facendo leva su paure, spiegazioni facili e semplici rispetto a problemi più grandi e di difficile compresione ai “non addetti ai lavori”, come appunto possono essere la stessa medicina sul Covid-19, ma pensiamo anche sul tema scottante dei vaccini, oppure il funzionamento della tecnologia o di appunto una rete wireless con frequenza 5G.

Non ci sono scappatoie o opinioni, una notizia può essere vera o non vera, c’è poco da discutere, se è vera e ha delle basi o fonti, meglio scientifiche, che comprovano quello che affermano non c’è nessun problema, in caso contrario la notizia è falsa e non dovrebbe essere nemmeno trattata, e specialmente quando si tratta della vita delle persone. Ovviamente men che meno sulla rete, in cui si ha una portata gigantesca e di grande risonanza.

Qua trovate tutte le fake news e le bufale raccolte dal Ministero della Salute sul Coronavirus.

L’ultimo episodio di grande attualità è ovviamente legato al Coronavirus, e legato a sua volta ad una tecnologia che attualmente è ancora in fase di forte sviluppo in tutto il mondo, quella delle reti wireless 5G che consentiranno o già consentono in certe aree di Italia, Sardegna e del mondo, di usufruire di una connessione internet a Banda Ultra Larga molto veloce.

Tutto è partito dal Regno Unito il mese scorso, il complotto legherebbe la diffusione della pandemia da Covid-19 al 5G, i fautori di queste “non notizie” che non sono medici, scienziati, informatici e non hanno nessuna qualifica per parlare di questi argomenti, collegano la diffusione della pandemia al 5G. La prima ipotesi vedrebbe il 5G in grado di sopprimere o fortemente indebolire il sistema immunitario, mentre la seconda sostiene la folle teoria che i virus possono comunicare tramite le onde radio, le stesse che già utilizziamo quotidianamente per ascoltare la radio, connetterci con i nostri smartphone, PC, tablet o dispositivi wireless.

Come detto si fa leva su leva su paure, spiegazioni facili e semplici rispetto a problemi più grandi e di difficile compresione, come il funzionamento di una rete 5G o delle onde elettromagnetiche, che causerebbero danni, ma se di questi argomenti si conoscono anche solo le basi si capisce che queste teorie folli non possono trovare alcun fondamento, di fatti le ipotesi di cui sopra non sono sostenute da alcuna prova.

La cosa più sorprendente è che se si vanno a vedere i dati ufficiali di diffusione del Coronavirus nel mondo si capisce subito che lo stesso è comparso in zone in cui il 5G non è ancora presente.

Il funzionamento tecnico e scientifico delle Reti 5G in breve

Come per tutte le altre reti wireless, radio tradizionale, Wi-Fi, connessione mobile 3G o 4G, anche nel caso del 5G i dati sono trasmessi sempre e comunque tramite onde radio, un fenomeno riscontrabile anche in natura e nello spazio. La differenza nei dispositivi che utilizziamo che funzionano a diverse frequenze di trasmissione dati.

Le onde radio rappresentano una piccola parte di un più ampio spettro elettromagnetico di onde, che emettono tutte energia chiamata radiazione elettromagnetica. Le onde radio si trovano nell’estremità a bassa frequenza dello spettro e, insieme alle microonde, alla luce visibile e al calore, producono solo radiazioni non ionizzanti. Ciò significa che queste onde non possono danneggiare il nostro corpo o il DNA all’interno delle nostre cellule, al contrario delle ionizzanti (Raggi X). Su questo la Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP) (autorità indipendente) ha affermato di non aver raccolto alcuna prova che suggerisce che le tecnologie 5G rappresentino un rischio per la salute umana.

Pubblicazioni ICNIRP: https://www.icnirp.org/en/publications/index.html

I ricercatori che hanno studiato le reti wireless per poter sviluppare e migliorare la capacità delle reti senza fili sono arrivati alla tecnologia 5G usando una frequenza più alta di onde radio rispetto alle generazioni precedenti (3G – 4G).

A seconda delle applicazioni più disparate il 5G opera nelle bande di frequenza radio di 700 MHz, da 3,6 e 3,8 GHz e 24-28 GHz.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità Italiano queste bande radio di trasmissione sono quelle appunto che creano maggiore preoccupazione e paure tra le persone, lo stesso Istituto Superiore di Sanità però ci porta i suoi studi e le sue ricerche per smentire categoricamente i rischi collegati all’uso o alla trasmissione di questa tecnologia.

Qua potete visionare uno schemino semplice che mostra le radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, che non sono nocive per l’uomo, e quelle ionizzanti che invece possono essere altamente nocive per la nostra pelle e il nostro corpo. Si possono osservare anche gli oggetti che li generano, la frequenza del 5G rientra al di sotto della norma.

L’estratto di seguito è tratto dal documento divulgativo prodotto dal Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni e Fisica Computazionale dell’Istituto Superiore di Sanità. Scienziati e medici, quindi persone qualificate per poter parlare di queste tematiche.

Onde elettromagnetiche di così elevata frequenza, durante la loro propagazione, non riescono a penetrare attraverso edifici o comunque a superare ostacoli, ed inoltre vengono facilmente assorbite dalla pioggia o dalle foglie. Per questo motivo l’utilizzo di tali onde renderà necessario installare numerosi ripetitori che serviranno le cosiddette small cells, aree di territorio dal raggio che può andare da poche decine di metri a circa 2 km. La previsione di una proliferazione di antenne sembra essere la principale causa di preoccupazione riguardo all’introduzione del 5G. Le dimensioni più piccole delle celle rispetto a quelle attualmente utilizzate per la telefonia cellulare comporteranno delle potenze di emissione più basse di quelle attuali, con una distribuzione dei livelli di esposizione più uniforme e con picchi di emissione più bassi nelle zone in prossimità delle antenne rispetto a quanto avviene attualmente“.

Le onde millimetriche sono riflesse o assorbite solo superficialmente a livello della pelle, senza quindi penetrare all’interno del corpo. D’altra parte, le conoscenze scientifiche sugli effetti a lungo termine delle onde millimetriche provengono da un numero di studi molto più limitato rispetto alle frequenze attualmente utilizzate in quanto le applicazioni sono finora state più rare“.

Se da un lato aumenteranno sul territorio i punti di emissione di segnali elettromagnetici, dall’altro questo aumento porterà a potenze medie degli impianti emittenti più basse. Un’ulteriore riduzione dei livelli medi di campo sarà dovuta alla rapida variazione temporale dei segnali.”

Download e Visione Documento integrale ISS: http://old.iss.it/elet/?lang=1&id=137&tipo=10

E’ chiaro che ad oggi non c’è nessuna motivo per ritenere dannoso l’utilizzo o la trasmissione di onde radio con tecnologia 5G, ne tantomeno che possa essere collegato all’epidemia da Coronavirus. Detto questo gli studi sul tema ovviamente non si sono mai fermati, così come vengono fatti su tanti altri aspetti nei nostri eccellenti centri di ricerca.

Nonostante i cambiamenti rispetto al passato, la frequenza rimane comunque molto bassa: i livelli massimi di radiazione elettromagnetica misurati dall’OFCOM (l’autorità competente e regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito) sono stati 66 volte inferiori ai limiti di sicurezza indicati dalle linee guida internazionali.

Anche l’ARPA del Friuli Venezia Giulia ha recentemente concluso che non ci sono pericoli per la salute.

Le bufale fanno male per davvero

Perchè le bufale o false notizie vengono create? I motivi possono essere tanti e non sempre gli stessi, esempi documentati possono essere: persone che cercano facile visibilità, persone che ci guadagnano sopra con pubblicità online o che vogliono creare confusione volutamente a fini politici o sociali.

Molte delle persone che se intervistate o fatto notare che sono in errore e stanno pubblicando una notizia non vera pensano di sviare l’attenzione o minimizzare il problema con frasi del tipo: “Che male può fare?” oppure anche “Ma potrebbe essere anche vero” oppure ancora “Io l’ho solo condiviso, non so nulla”.

Il problema è che questo menefreghismo, la mancanza di fiducia e lucidità nel fare quella determinata azione di condivisione o diffusione di un fatto non verificabile o non vero può essere dannoso, per le cose e per le persone. Un esempio lampante può essere sicuramente quello dei vaccini, andare cioè contro la scienza che è verificabile e quantificabile.

Restando nel Regno Unito è proprio questo il caso di una bufala che fa male, proprio per la mancanza di lucidità, paura e mala informazione, come riporta il principale media brittanico BBC News, la scorsa settimana delle antenne adibite alla rete mobile per connettività wireless sono state letteralmente attaccate da alcune persone, evidentemente spinte da queste infondate ragioni.

Queste torri dotate di antenne radio sono state date alle fiamme nelle zone di Liverpool, Birmingham e Merseyside, nel Nord dell’Inghilterra, quindi non solo in un punto isolato del paese. Prendendo come esempio la torre incendiata e danneggiata severamente nelle ore notturne a Birmingham, di proprietà di British Telecom (la nostra TIM per capirci), si tratta di una antenna adibita alla trasmissione di segnali 2G, 3G e 4G, ma non 5G, confermando così la totale assenza di lucidità negli assalitori, che non avevano la minima idea di ciò che stavano facendo.

Ma non è finita, sempre nell’ambito di antenne e ripetitori mobile degli operai impegnati nella posa della fibra ottica per potenziare gli stessi, con i cavi in fibra ottica, sono stati “disturbati” da alcune persone, numerosi video sono poi stati postati sui social e poi rimossi.

Paradossalmente queste persone hanno fatto danni a loro stessi e hanno bruciato soldi che hanno permesso l’installazione di quelle infrastrutture di pubblica utilità, creando appunto molti disservizi nelle zone interessate. Come se loro stessi non avessero uno smartphone nella propria tasca.

Visto questo scenario di totale non curanza della verità, nei giorni scorsi i colossi del web come Google, Facebook, e Twitter hanno deciso di fare pulizia di fake news riguardanti proprio questa tematica. Nel web infatti queste opinioni girano da parecchi giorni.

È chiaro come la giusta informazione correlata con notizie la cui fonte è verificabile, certa e specialmente scientificamente provata è essenziale, questo da parte di tutti i media, tutti noi poi dobbiamo fare la nostra parte, informarci bene e cercare di informare i nostri conoscenti nel caso questi segnalino qualcosa che sembra sospetto o non veritiero al primo sguardo.

Sul Coronavirus, ma anche sulla tecnologia 5G informatevi bene e soprattutto da persone che postano notizie con fonti e prove certe. Come dimostrato ampiamente le tecnologie e le modalità di connessione in mobilità con altre persone, nel lavoro o con il resto del mondo non sono negative, anzi ci vengono in aiuto, la possibilità di comunicare grazie a queste reti è fondamentale in questo momento!

Ovviamente non confondiamo il discorso sulla non nocività delle modalità di trasmissione dati per evitare tutte le controindicazioni e raccomandazioni sull’utilizzo del nostro cellulare o di altri dispositivi elettronici, come l’utilizzo eccessivo degli stessi.

Vi lascio a questa riflessione:

Voi di chi vi fidereste? Di scienziati, ricercatori e medici che hanno dedicato la loro vita e i loro studi a fenomi complessi che la maggioranza delle persone non possono comprendere fino in fondo, e che portano delle prove concrete e verificabili a sostegno delle loro tesi oppure di persone non qualificate, che non hanno nessun titolo di studio e che non portano nessuna prova?

Link Utili per informazioni ufficiali sull’epidemia da Covid-19 / Coronavirus:

Ministero della SaluteProtezione CivileGoverno ItalianoOrganizzazione Mondiale della Sanità

Fonti: ISS – Istituto Superiore di Sanità ItalianoCommissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP)ARPA Friuli Venezia GiuliaBBC News

Scritto da: 

Fabio, classe 1993, Nerd fino al midollo, cresciuto tra videogame, computer, e apparecchi elettronici, sempre alla ricerca di novità in campo digitale. Diplomato come Perito Informatico e Programmatore, lavoro nel campo ICT e ho una certa esperienza nel mondo della tecnologia, dell’informatica e delle telecomunicazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.